La fleur du bien
L’opera che oggi presento, “La fleur du bien”, non è una risposta alla raccolta lirica di Charles Baudelaire “Les Fleurs du mal” ma bensì una diversa e del tutto personale visione del misticismo.
Una brezza che profumava di mare entrò nel mio soggiorno, accarezzando i miei pensieri. Era una sera di fine giugno e seduto sulla mia poltrona mi trovavo assorto nel piacevole ascolto dei Caravan,fautori della scena musicale di Canterbury (prog-rock) con il loro capolavoro ed oserei dire pietra miliare “In the Land of Grey and Pink”. Socchiusi gli occhi e l’immagine di una camicia aperta con un grande fiore dentro, posto nel cuore, si manifestò . Mi addentrai dentro a questo piacevole e creativo momento e un cielo dai toni grigi fece da sfondo alla mia “visione”.
Fui rapido, fulmineo come un ghepardo quando rincorre la preda, un balzo e subito nel mio studio,tela sul cavalletto, matita in mano con una buona dose di adrenalina. Si partì!
Breve descrizione dell’opera: come descritto già sopra, lo sfondo del dipinto ha tonalità grigie, calde ed avvolgenti come i suoni dell’album: il binomio musica-colore prende forma. Vorrei aggiungere a proposito di forma che per il sottoscritto tre cose sono fondamentali per creare un’opera: Concetto, Forma e Colore. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo: “…e tecnica” la tecnica ovviamente è insita nell’artista.
La camicia si colora di cielo, quel cielo pulito e candido, dopo un acquazzone estivo. Le braccia aiutano il movimento ad indicare un’apertura al mondo. Un fiore caldo, avvolgente e colmo di luce nasce dal cuore prendendone i suoi colori. Lì è posto il bene che ogni essere umano possiede. Il petalo ha deciso di essere messaggero di bene e amore. Esso rappresenta il modo di porci nei confronti del prossimo con un sincero e onesto sorriso. Mi congedo da Voi con un saluto orientale. “Namasté”. Opera disponibile presso mio atelier.
Alessandro Sala
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